Quante sono le mummie di Mantova?
Cominciamo dal Duomo e da Sant'Anselmo da Baggio, il patrono di Mantova, il cui corpo ancora integro viene esposto il 18 marzo di ogni anno ovvero il giorno in cui morì nel 1086.
Ricoprì il ruolo di consigliere di Matilde di Canossa nelle vicende politiche che riguardavano la lotta per le investiture. Matilde lo accolse durante il suo esilio. Il suo corpo si trova sotto l'altare maggiore del Duomo.
La seconda mummia è quella di Rinaldo Bonacolsi detto il Passerino che morì il 16 agosto 1328 durante la cacciata della sua famiglia per mano dei Gonzaga. Il corpo venne conservato tra le mirabilia della Wunderkammer di famiglia, almeno fino al 1626, l'ultima volta in cui è stato visto. Secondo la leggenda è stato gettato nei laghi dall'ultima duchessa. Sarà vero?
La terza mummia è quella della Beata Osanna Andreasi morta a Mantova il 18 giugno 1505, un anno prima di Andrea Mantegna. Fin da piccola ebbe visioni mistiche, a soli quindici anni ottenne di vestire l’abito del terz’ordine domenicano. Nel 1477 compaiono le stigmate sulle mani, il costato, i piedi e la fronte. Divenne la consigliera di Federico I Gonzaga e di sua moglie Margherita, di Francesco II e Isabella d’Este. Il suo corpo incorrotto riposa nel transetto sinistro del Duomo di Mantova, nel secondo altare a sinistra.
Poi ci sono i corpi dei beati che si trovano nella Cappella dell'Incoronata sempre all'interno della Cattedrale. Si tratta di Giovanni Bono, Battista Spagnoli, Bartolomeo Fanti, Giacomo Benfatti, Marco Marconi e Caterina Carreri.
E arriviamo così a quota nove. La decima mummia è appena arrivata a Mantova e ci rimarrà per 5 anni. Proviene dal Museo Civico Archeologico di Bologna per un progetto di recupero e valorizzazione dal titolo "Oltre le bende: storia di un antico egiziano".
Pelagio Palagi, "pittore preposto alla decorazione dei Reali Palazzi" per i Savoia, acquistò la mummia nel 1833 assieme a due sarcofagi a cassa e ad un’altra mummia. Da Torino si sposta a Milano dove la sua casa-museo ospita molte curiosità egizie. Queste verranno trasferite a Bologna dopo la sua morte.